La Borsa del 9 giugno, Milano in negativo, Europa bloccata in attesa dell’incontro Cina-Usa

Le borse europee sono rimaste bloccate poco sotto la parità dall'attesa dell'incontro tra Cina e Usa sui dazi, con un possibile accordo commerciale tra le due potenze sullo sfondo

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Aggiornato: 9 Giugno 2025 18:08

Le ultime notizie della Borsa italiana e internazionale.

  1. Milano scivola in terreno negativo, attesa per l'incontro Cina-Usa sui dazi

    Dopo aver resistito in mattinata attorno alla parità, il Ftse Mib di Milano ha raggiunto gli altri listini europei avvicinandosi al mezzo punto percentuale in negativo, chiudendo a -0,44%.

    Una prestazione affondata in particolare da Generali, che con l'avvicinarsi dell'Ops di Mediobanca su Banca Generali perde il 2,62%, e Iveco, che lascia sul terreno il 2,10%. Tra i peggiori anche Hera (-1,93%), Leonardo (-1,33%) ed Enel (-1,23%).

    Scatta invece nella seconda parte della giornata STMicroelectronics, che dà seguito ai rialzi della scorsa settimana chiudendo a +3,41%. Seguono Fineco (+1,97%) e Diasorin (+1,74%), con Campari che riesce a portare a fine giornata i guadagni della mattinata (+1,69%).

    L'incertezza delle Borse europee, che chiudono tutte leggermente in negativo, è dovuta principalmente all'attesa dell'incontro tra le delegazioni di Cina e Stati Uniti per il raggiungimento di un accordo commerciale dopo le settimane di tensione che avevano portato a dazi altissimi tra i due Paesi.

  2. Milano si mantiene vicina alla parità, brilla Campari

    La mattinata della Borsa di Milano si è conclusa con una sostanziale parità negli scambi. Il Ftse Mib è calato dello 0,17%, con rialzi particolarmente notevoli da parte di Inwit (+0,78%), Finecobank (+0,83%) e soprattutto Campari (+1,16%), che segue il buon andamento del settore beverage in Europa.

    Continuano a soffrire invece Leonardo (-1,79%) e Iveco (-2,04%), che soffrono sia del rallentamento degli aumenti di valore degli scorsi mesi, sia delle ipotesi di una frenata francese sul riarmo per problemi di budget, avanzati domenica 8 giugno dal Financal Times.

  3. Spread in rialzo

    Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi ha aperto in rialzo a 95 punti base, dai 92,8 a cui aveva chiuso lo scorso venerdì. Il dato si mantiene comunque ampiamente sotto la soglia dei 100 punti. Il rendimento dei titoli italiani è rimasto invariato al 3,5%.

  4. Giù Leonardo

    Per quanto riguarda i ribassi, inizio difficile per Leonardo, che perde in apertura l'1,82%. Anche Italgas risulta in seria difficoltà nelle prime battute (-1,25%), con Iveco (-1,05%) e Bper (-1,03).

     

    Nome Valore Var %
    Leonardo 51,66 -1,82
    Italgas 6,74 -1,25
    Iveco Group 16,99 -1,05
    Bper Banca 7,866 -1,03
    Nexi 5,242 -0,91

     

  5. Milano in parità, Tim e Diasorin in evidenza

    L'avvio in sostanziale parità di Milano è dovuto ai rialzi di Tim (+0,44%), Diasorin (+1%) e Sapiem (+0,41%). Bene anche Buzzi (+0,56%) e Interpump Group (+0,51%).

     

    Nome Valore Var %
    Diasorin 93,04 +1,00
    Saipem 2,335 +0,65
    Buzzi 46,88 +0,56
    Interpump Group 35,54 +0,51
    Telecom Italia 0,3878 +0,44

     

  6. Borse europee in leggero calo

    Apertura in leggero rallentamento per le Borse europee, con Parigi e Francoforte che calano rispettivamente dello 0,11% e dello 0,21%. Sostanziale parità per Londra (+0,6%) e andamento laterale per Milano (+0%).

  7. Futures in Europa leggermente negativi, male l'inflazione cinese

    Prima dell'apertura delle Borse, l'Europa segnala una sostanziale parità, con il futures sull'Eurostoxx50 che calano dello 0,18%. Andamento simile anche per quelli americani, con il Dow Jones che scende dello 0,16% a mercato chiuso.

    Peserà sull'apertura europea il dato dell'inflazione e del commercio cinese. Secondo il National bureau of statistics, i prezzi a maggio hanno registrato un calo dello 0,1%, mentre tornano a scendere i prezzi al consumo, annullando i progressi di aprile. Brusca frenata anche dei prezzi alla produzione, -3,3%.

    I dazi hanno fatto crollare le esportazioni verso l'estero, con un incremento limitato al 4,8% rispetto al 5% delle attese e soprattutto all'8,1% del mese precedente. Particolarmente brusca la frenata verso gli USA: -10%. Le tariffe doganali di ritorsione hanno bloccato anche le importazioni, in calo del 3,4%.