Bce, Lagarde: è arrivato il momento “globale” dell’Euro

In un'editoriale al Financial Times la Presidente dell'Eurotower illustra la sua ricetta per aumentare il posizionamento della moneta unica

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Redazione

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Pubblicato: 17 Giugno 2025 16:02

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che “questo è il momento globale dell’euro”. In un editoriale sul Financial Times, la numero uno dell’Eurotower ha illustrato la sua tesi, secondo la quale gli stravolgimenti degli equilibri globali innescati dai cambiamenti geopolitici e dai dazi dell’amministrazione Trump, hanno messo in discussione alcuni elementi cardine dei passati decenni, tra cui “anche il ruolo dominante del dollaro statunitense“.

Ne emerge una situazione che crea un’opportunità di aumentare il posizionamento globale dell’euro, cosa che “porterebbe benefici tangibili: costi di finanziamento più bassi, minore esposizione alle fluttuazioni valutarie e isolamento da sanzioni e misure coercitive”.

La ricetta di Lagarde

“Affinché l’euro possa raggiungere il suo pieno potenziale – ha evidenziato la presidente della Banca Centrale Europeal’Europa deve rafforzare tre pilastri fondamentali: credibilità geopolitica, resilienza economica e integrità giuridica e istituzionale“.

Per fare ciò bisogna affrontare le sfide strutturali, come la crescita economica che procede a rilento, ma anche la frammentazione dei mercati dei capitali in Europa, così come “l’offerta di titoli sicuri di alta qualità”, un punto in cui, secondo Lagarde, l’Unione è in ritardo. “Dobbiamo agire risolutamente per assumere maggior controllo in Europa del nostro destino”, ha sottolineato.

Il ruolo del commercio

Lagarde ha ricordato che “la posizione globale dell’euro si basa sul ruolo dell’Europa nel commercio. L’Ueè il principale operatore commerciale al mondo: è il partner principale di 72 paesi, che rappresentano quasi il 40% del PIL globale. Ciò si riflette nella quota dell’euro come valuta di fatturazione, che si attesta intorno al 40%. L’Ue deve sfruttare questa posizione a proprio vantaggio stipulando nuovi accordi commerciali”.

Le istituzioni europee

“La fiducia degli investitori in una valuta è in ultima analisi legata alla solidità delle istituzioni che la sostengono – ha proseguito –. Certo, l’Ue non è facile da comprendere dall’esterno. Ma il suo processo decisionale strutturato e inclusivo garantisce pesi e contrappesi, stabilità e certezza politica. Il rispetto dello Stato di diritto e l’indipendenza di istituzioni chiave, come la Bce, sono vantaggi comparativi cruciali che l’Ue dovrebbe sfruttare”.

“Per rafforzare ulteriormente questi vantaggi, dobbiamo riformare la struttura istituzionale dell’Europa – ha suggerito la presidente della Bce –. Non si può più permettere che un singolo veto ostacoli gli interessi collettivi degli altri 26 Stati membri. Un maggior numero di votazioni a maggioranza qualificata in settori critici consentirebbe all’Europa di parlare con una sola voce”.