Si chiude una settimana sostanzialmente positiva per le principali borse europee, in cui la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base. Una mossa scontata, mentre hanno sorpreso gli addetti ai lavori le frasi utilizzate dalla presidente, Christine Lagarde, nella conferenza stampa post Consiglio direttivo. Ci si aspettava che venisse ribadito l’approccio dipendente dai dati e, riunione per riunione, in linea con le dichiarazioni che le banche centrali hanno rilasciato nel corso dell’ultimo anno, invece è arrivato un chiaro segnale di pausa nella manovra di riduzione del costo del denaro. “Con il nuovo taglio appena deciso siamo attualmente ben posizionati per navigare le incertezze dei prossimi mesi”, ha detto la numero uno dell’Eurotower che ha avvertito: un’escalation dei dazi potrebbe frenare la crescita dell’area dell’euro.
L’economia dell’Eurozona segna una crescita, ma resta vicina alla stagnazione
L’economia dell’eurozona è riuscita a malapena a segnare una nuova espansione nel mese di maggio, sebbene con un tasso di crescita ulteriormente rallentato. L’attività economica ha subito il freno del prolungato infiacchimento della domanda di beni e servizi, limitando la crescita dell’occupazione e costringendo le aziende a ridurre ulteriormente il cumulo degli ordini inevasi. Se la fiducia ha segnato una maggiore crescita, resta comunque relativamente attenuata. L’inflazione dell’eurozona si è nel frattempo indebolita, nonostante questo sia in gran parte dovuto al calo dei costi e dei prezzi di acquisto del settore manifatturiero. Analizzando i dati PMI, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: la Banca Centrale Europea non sarà certamente soddisfatta dai dati PMI sui prezzi. Nel settore terziario, la cui tendenza inflazionistica è monitorata attentamente, il tasso di incremento dei prezzi di vendita è di nuovo diminuito. La situazione è tuttavia in qualche modo peggiorata visto l’aumento dei costi, già relativamente alti. Tutto questo probabilmente non impedirà un nuovo abbassamento dei tassi di interesse di riferimento da parte della BCE nella prossima riunione del 5 giugno, in parte a causa del calo del prezzo dei beni e ad un tasso accelerato”.
Gli altri dati macroeconomici della settimana che hanno catturato l’attenzione degli investitori sono giunti dagli USA. Le richieste di sussidio alla disoccupazione, hanno raggiunto il livello più alto in otto mesi, e sono aumentate più delle attese. Dato che si è aggiunto a quello diffuso, la vigilia, sul rapporto sull’occupazione nel settore privato, che ha deluso le aspettative. Sempre tra le statistiche diffuse, si è appreso che il deficit commerciale, invece, ha registrato un calo più drastico di quanto previsto dagli analisti, dopo il balzo record di marzo. L’entrata in vigore dei dazi ha ridotto sensibilmente le importazioni. Il dato clou della settimana, quello sul mercato del lavoro statunitense, ha evidenziato una crescita, nel mese di maggio, di 139 mila nuovi posti di lavoro, sopra le attese degli analisti, ma leggera flessione rispetto al mese precedente. “Il mondo del lavoro incomincia a evidenziare qualche debolezza, in particolare con le forti revisioni al ribasso dei mesi precedenti, aumentando i dubbi sull’effettiva forza dell’ultimo periodo. Crediamo che questi dati non dovrebbero, tuttavia, modificare le scelte della Federal Reserve in politica monetaria nel prossimo meeting di giugno, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia”. I mercati azionari hanno reagito positivamente dopo l’annuncio del dato nella speranza che la Fed possa convincersi a tagliare i tassi nella riunione di luglio.
L’euro si avvicina ai massimi da aprile
Le aspettative di una pausa del taglio dei tassi nell’Eurozona, da parte della BCE, hanno dato linfa all’euro con il cambio euro/dollaro che ha raggiunto un massimo di 1,1473 dollari, riavvicinando il top dal novembre del 2021.
In parziale recupero i prezzi del petrolio messi sotto pressione dalle indiscrezioni stampa secondo cui l’Arabia Saudita intenderebbe spingere per continuare ad aumentare la produzione dell’OPEC+ a ritmi elevati anche in agosto e, potenzialmente, settembre per recuperare quote di mercato.
La performance settimanale delle borse
La migliore performance della settimana viene registrata dalla piazza di Francoforte che porta a casa un rialzo dell’1,55%. Bene Milano con un +1,5%, seguita da Londra con un +1,39%. Madrid guadagna lo 0,93% mentre Parigi limita l’ascesa allo 0,3%. Il finale si prefigura in rialzo per la borsa di Wall Street.
I migliori e peggiori a Piazza Affari
A Piazza Affari, tra i migliori titoli, STM vola dell’11,1% spinta dalle indiscrezioni in merito alla possibilità di una revisione della struttura societaria e alla notizia del taglio di 5 mila posti di lavoro in tre anni. Bene Recordati +6,3% con assist dagli analisti. In rialzo anche la Popolare di Sondrio (+3,5%): la Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’OPS volontaria promossa da BPER Banca sulla totalità delle azioni ordinarie (di Banca Popolare di Sondrio) incluse le azioni proprie direttamente e indirettamente detenute, di volta in volta, da BP Sondrio, dedotte le azioni di BP Sondrio già detenute da BPER. Tonica Intesa Sanpaolo (+3,48%). Tra i peggiori titoli, Mediobanca che cede il 4,4% e Stellantis che perde il 4,3%. Giù anche il lusso, con Moncler e Cucinelli, in calo rispettivamente dell’1,9% e del 3,2%.