H&M fuori dalla Borsa? Sta andando verso il delisting

H&M lascia la Borsa? Gli analisti sono convinti che la famiglia Persson stia aumentando il controllo azionario al fine di mettere in atto il delisting. Loro, però, smentiscono

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 10 Giugno 2025 07:55

H&M lascia la Borsa? Al momento si tratta solo di un rumor, titillato dal fatto che la famiglia Persson, fondatrice del colosso svedese, ha intensificato gli acquisti di azioni della società, arrivando a detenere circa il 70% del capitale e quasi l’85% dei diritti di voto.

I diretti interessati smentiscono, ma gli osservatori non si arrendono e lasciano aperta la porta alla possibilità che H&M possa presto virare verso un delisting per un ritorno alla gestione privata della società.

H&M lascia la Borsa?

Da anni il colosso svedese H&M, vale a dire Hennes & Mauritz AB, è simbolo del fast fashion globale.

Tramite la holding Ramsbury Invest, controllata dal patriarca Stefan Persson e dal figlio Karl-Johan Persson, la famiglia ha speso dal 2016 a oggi oltre 63 miliardi di corone svedesi (pari a circa 6 miliardi di euro) per rafforzare la propria partecipazione in H&M. Ramsbury prende il nome dall’imponente tenuta britannica della famiglia, oggi estesa per 19.000 acri, simbolo della loro influenza e del radicamento nel controllo del gruppo.

La famiglia Persson smentisce

Ufficialmente, la famiglia ha negato piani di delisting. In un’intervista dello scorso anno, Karl-Johan Persson, oggi presidente del consiglio di amministrazione dopo aver ricoperto il ruolo di Ceo, ha dichiarato che gli acquisti di azioni riflettono fiducia nel potenziale dell’azienda, e non l’intenzione di rimuoverla dalla Borsa di Stoccolma.

Tuttavia, diversi analisti non si dicono convinti. Secondo Niklas Ekman di Dnb Carnegie, se la famiglia continuerà con il ritmo attuale di acquisizioni, potrebbe raggiungere il 90% del capitale entro due anni, soglia che permetterebbe formalmente di avviare la procedura di delisting. A quel punto, sarebbe possibile richiedere la rimozione del titolo dal mercato regolamentato, magari offrendo un premio agli azionisti di minoranza.

Quali sono le motivazioni

Per molti osservatori, l’operazione avrebbe motivazioni più emotive che economiche. Stefan Persson, 77 anni, è rimasto profondamente legato alla società fondata dal padre Erling Persson nel 1947.

Dopo averla guidata per oltre 16 anni come Ceo e per più di due decenni come presidente, continua a influenzarne la strategia. Un delisting consentirebbe alla famiglia di gestire la società senza la pressione dei mercati, in particolare rispetto alle logiche di breve periodo tipiche degli investitori istituzionali.

Nel frattempo, H&M fatica sul fronte operativo. Sul fronte vendite, il marchio perde terreno in Europa anche in Paesi chiave come Germania, Francia e Regno Unito.

Competitor come Zara sono sempre più agguerriti e come se non bastasse sono sorti giganti dell’ultra-fast fashion come Shein. Le recenti collaborazioni con celebrità come Charli XCX non hanno avuto l’effetto sperato sul pubblico giovane, e il bilancio del primo trimestre ha deluso le attese.

Il nuovo Ceo, Daniel Erver, uomo azienda nominato a inizio 2024, sta tentando un rilancio, ma finora non è riuscito a invertire la rotta. Inoltre, i nuovi dazi Usa e la crescente attenzione alla sostenibilità mettono ulteriormente alla prova il modello di business del gruppo.

Dal massimo toccato circa dieci anni fa, le azioni H&M hanno perso oltre il 60% del loro valore, scendendo a una capitalizzazione di 220 miliardi di corone svedesi. Un calo che, se da un lato rappresenta un problema per gli investitori istituzionali, dall’altro offre un’occasione alla famiglia Persson: acquistare il restante flottante potrebbe costare circa 70 miliardi di corone, una cifra più accessibile se confrontata con il valore storico dell’azienda. Ogni scenario rimane aperto.