Non hai presentato la dichiarazione dei redditi? Cosa rischi

Non presentare la dichiarazione dei redditi ha delle conseguenze pesanti nel caso in cui l'Agenzia delle Entrate lo dovesse scoprire. Ecco cosa si rischia

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 28 Maggio 2025 07:00

Modello 730/2025 o Modello Redditi Pf che sia: la dichiarazione dei redditi è un appuntamento obbligatorio per tutti i contribuenti. Serve a comunicare quanto guadagnato nel corso del 2024. In alcuni casi, quando si rispettano alcuni requisiti, è possibile essere esonerati da questo adempimento: ma cosa succede nel caso in cui non si dovesse presentare proprio per niente la dichiarazione dei redditi? A quali rischi si va incontro? Dimenticarsi di inviare il Modello 730/2025 entro il termine fissato per legge può costare caro: si corre il rischio di ricevere delle sanzioni amministrative e, in alcuni casi, ci possono essere delle conseguenze penali.

Dichiarazione dei redditi, le scadenze da rispettare

La dichiarazione dei redditi può essere presentata utilizzando il Modello 730/2025 o il Modello Redditi Pf. I termini per la presentazione sono diversi:

  • la data da tenere a mente per i soggetti che utilizzano il Modello 730/2025 è il 30 settembre 2025. La documentazione può essere compilata direttamente online, rivolgendosi ai Caf o appoggiandosi al sostituto d’imposta. È possibile appoggiarsi anche al proprio sostituto d’imposta;
  • leggermente più avanti nel tempo è la scadenza per presentare il Modello Redditi PF: il 31 ottobre 2025. Anche in questo caso è possibile muoversi in completa autonomia, appoggiarsi al Caf o chiedere l’assistenza di un professionista abilitato.

Dal punto di vista delle scadenze un caso particolare è costituito dalle persone fisiche non residenti, le quali nel momento in cui presentano la dichiarazione dei redditi si trovano all’estero: hanno la possibilità di inviarla attraverso una raccomandata entro il 31 ottobre 2025.

In quale momento la dichiarazione dei redditi non è presentata

Indubbiamente l’aspetto più importante da prendere in considerazione è quando il contribuente rientri nella situazione di omessa dichiarazione. Questo avviene quando il modello reddituale non è stato presentato nel corso dei 90 giorni che seguono la scadenza ordinaria. Considerando che il contribuente che non abbia presentato il Modello 730/2025 può ricorrere al Modello Redditi Pf – il cui termine ordinario è il 31 ottobre 2025 – si può affermare che la dichiarazione diventi omessa se non è stata presentata entro il 29 gennaio 2026.

Nel caso in cui dovesse essere presentata in questo periodo, viene considerata tardiva: il contribuente è tenuto a versare una sanzione pari a 250 euro, che può essere ridotta attraverso lo strumento del ravvedimento operoso. Nel caso in cui la dichiarazione dei redditi non dovesse essere presentata nemmeno entro la scadenza del 29 gennaio 2026 viene considerata omessa a tutti gli effetti (anche se viene presentata il 30 gennaio).

A quali sanzioni si va incontro in caso di mancata presentazione

Il contribuente tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi che non abbia provveduto a presentarla, in caso di accertamento, rischia le seguenti sanzioni amministrative:

  • una sanzione per i redditi: è prevista una sanzione amministrativa fissa del 120% dell’imposta dovuta, che non è stata versata (con un importo minimo di 250 euro). Nel caso in cui il contribuente dovesse presentare la dichiarazione omessa prima di un controllo è prevista una sanzione ridotta del 75%;
  • se il contribuente non deve versare delle imposte è prevista una sanzione il cui importo può oscillare da 250 euro a 1.000 euro, valore che può essere raddoppiato nel caso in cui il soggetto sia obbligato alla tenuta delle scritture contabili.

Ovviamente queste sanzioni vengono applicate dall’Agenzia delle Entrate nel caso in cui dovesse esserci un accertamento dal quale dovesse scaturire la posizione irregolare del contribuente.

Il rischio delle sanzioni penali

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi può determinare anche l’applicazione di sanzioni penali. Il reato è previsto dall’articolo 5 del Dlgs n. 74/00.

Siamo davanti ad un reato che il contribuente commette per evadere le tasse: il penale scatta nel momento in cui il soggetto non ha versato tasse per un ammontare pari ad almeno 50.000 euro per ogni singola dichiarazione omessa. Il reato di omessa dichiarazione dei redditi – stando alla giurisprudenza costante – si consuma nel momento in cui sono trascorsi i 90 giorni successivi alla scadenza. Nel caso in cui le imposte, le sanzioni e gli interessi vengono pagati prima dell’avvio del dibattimento, il reato viene depenalizzato.

Come utilizzare il ravvedimento operoso

I contribuenti, ad ogni modo, hanno la possibilità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso per sanare la propria posizione. Stiamo parlando di un’operazione attraverso la quale un soggetto provvede a pagare le tasse dovute con delle sanzioni ridotte.

Questa opportunità, però, viene concessa solo ai contribuenti che sono ancora in tempo per presentare la dichiarazione dei redditi tardiva: quindi non devono essere ancora trascorsi 90 giorni dalla scadenza effettiva.

Altra soluzione che è stata messa a disposizione dei contribuenti è quella di procedere con la dichiarazione integrativa, attraverso la quale è possibile correggere degli errori che sono stati effettuati con la prima dichiarazione dei redditi presentata. Il diretto interessato sarà costretto a versare le imposte dovute in base all’errore di presentazione che ha commesso in precedenza.

Quando arrivano le notifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate

Generalmente l’Agenzia delle Entrate effettua una serie di controlli per evitare i casi di evasione fiscale, che consiste nel mancato versamento delle imposte che si dovrebbero pagare. Può però accadere che il contribuente abbia versato le imposte ma non abbia presentato alcun tipo di dichiarazione dei redditi. Le sanzioni a cui si va incontro in questo caso sono di minore entità rispetto al caso in cui le tasse non siano state versate.

Le notifiche sui controlli effettuati potrebbero arrivare anche tra i cinque ed i sette anni dopo rispetto a quando la dichiarazione dei redditi non è stata presentata. Non è detto, quindi, che non si sia ricevuta una comunicazione immediatamente si sia riusciti a farla franca.