Nel decennio 2013-2023 l’Italia è risultata il Paese con più auto per abitante in Europa, con una media di 694 vetture ogni 1.000 abitanti, ben al di sopra della media Ue di 570. Il dato emerge dall’ultimo report Eurostat sui tassi di motorizzazione nel continente. Ma c’è una regione che batte ogni record: la Valle d’Aosta. Questa conta 2.295 auto ogni 1.000 residenti, ovvero più di due auto a testa.
Il podio delle regioni più motorizzate d’Europa, comunque, è tutto italiano, con le province autonome di Trento e Bolzano subito dopo la Valle d’Aosta. I motivi? Vantaggi fiscali, condizioni territoriali e norme agevolate per l’immatricolazione. Ma a fronte di numeri così alti, cresce anche la preoccupazione per l’impatto ambientale e l’urgenza di ripensare la mobilità in chiave sostenibile.
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Più auto che persone: il paradosso della Valle d’Aosta
Il caso della Valle d’Aosta è l’esempio del paradosso. Secondo Eurostat ci sono 2.295 auto ogni 1.000 abitanti. La densità di veicoli è così alta da superare di gran lunga qualsiasi altro territorio europeo. Subito dietro si piazzano Trento (1.521 auto ogni 1.000 abitanti) e Bolzano (915 ogni 1.000).
Un dato che riflette in parte la conformazione geografica (zone montane, bassa densità abitativa), ma anche norme fiscali favorevoli che incentivano la registrazione di veicoli in loco.
Non si tratta solo di un errore di calcolo, ma è spia di un modello di mobilità centrato sull’auto privata, con scarse alternative di trasporto pubblico. Un sistema che cozza con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni.
L’Italia è il Paese più motorizzato d’Europa
Nel confronto europeo, comunque, l’Italia supera tutti. La media di auto è di 694 ogni 1.000 abitanti, mentre la media in Europa si attesta intorno ai 570.
Dopo l’Italia seguono:
- Lussemburgo (con 675);
- Cipro (con 670);
- Finlandia (con 664);
- Estonia (con 630).
All’estremo opposto, invece, si trovano Paesi come Lettonia (con 418) e Turchia (con 178).
Il parco auto italiano è, inoltre, tra i più anziani d’Europa, con un’alta incidenza di veicoli oltre i 20 anni di età. È proprio questo a peggiorare la situazione ambientale, perché i veicoli vecchi inquinano di più, sono meno efficienti e rendono più difficile il percorso verso la decarbonizzazione.
Il passaggio alle auto sostenibili è troppo lento
Nel 2023 solo il 10,3% delle auto circolanti in Italia era alimentato da carburanti alternativi. Anche se il numero di auto elettriche è cresciuto (4,4 milioni in tutta l’Ue), la loro quota è ancora una piccola parte, ovvero il 1,7% del totale.
In Norvegia, per confronto, gli EV superano l’80% delle nuove immatricolazioni. L’Italia invece resta dominata da auto a benzina (64,2%) e diesel, con quote di ibride ed elettriche ancora troppo basse per incidere davvero sulle emissioni.