L’Ape ovvero il certificato di prestazione energetica è importante per chi possiede, vende o affitta un immobile. È infatti la carta di identità energetica della casa perché descrive i consumi e le prestazioni. Inoltre, suggerisce degli interventi di miglioramento.
Conservarlo è importante perché con esso si può dimostrare in ogni momento il valore dell’immobile sotto il profilo energetico. Quest’ultimo è infatti ormai un aspetto sempre più importante nel mercato immobiliare.
Ecco dunque maggiori informazioni sul suo utilizzo e quanto tempo conservarlo.
Indice
Che cos’è l’Ape
Così come un’automobile anche la casa ha un suo consumo, non di carburante ma di energia. Ed è l’Ape ovvero l’attestato di prestazione energetica che misura quanto un’immobile sia efficiente classificandolo in una scala che va dalla G (la meno performante) alla A4 che è la più virtuosa. Se si è vicini a quest’ultima, si spreca meno energia e si ha una bolletta più bassa.
Ecco un esempio:
immaginiamo che la nostra casa sia un contenitore di calore per cui in estate deve restare fresca mentre in inverno deve trattenere il calore. Se la casa ha dei buoni infissi, degli impianti efficienti e dei muri isolati, allora consuma poca energia. Significa che basteranno pochi gradi per refrigerare o scaldare l’ambiente. Nel caso in cui la casa sia mal isolata, invece, il calore sfuggirà dai muri o dalle finestre per cui per stare bene si dovrà spendere di più in bolletta.
Il certificato energetico indica quindi:
- quanta energia serve per riscaldare, raffreddare e illuminare un immobile;
- a quale classe energetica appartiene;
- se si può risparmiare in bolletta con degli interventi di miglioramento.
Tale certificazione è poi obbligatoria:
- se si acquista o si vende un immobile;
- per gli edifici di nuova costruzione o da ristrutturare;
- per i nuovi contratti di affitto;
- per accedere a eventuali bonus o incentivi fiscali.
Quanto dura la certificazione Ape
La certificazione di prestazione energetica, come detto, serve ogni volta che si vende, si affitta o si ristruttura un immobile. Ma quanto dura e quando va rifatta? Solitamente ha una validità di 10 anni ma ciò vale solo se tutto è in regola. L’attestato va rifatto prima dei 10 anni in alcuni casi specifici come:
- una ristrutturazione importante come il cambio degli infissi o il rifacimento dell’impianto di riscaldamento;
- se si amplia la casa, ad esempio costruendo una stanza in più o chiudendo un balcone;
- se si installano degli impianti dove prima non c’erano come la caldaia in un appartamento che prima non aveva il riscaldamento.
Nel caso l’immobile non abbia impianti termici, l’Ape durerà lo stesso 10 anni. Se però si sì installeranno degli impianti come la caldaia, la certificazione andrà aggiornata in quanto le prestazioni energetiche cambieranno.
Qualora nella propria dimora si abbiano poi degli impianti di riscaldamento o raffreddamento come una caldaia o un climatizzatore, l’Ape resterà valido per 10 anni solo se:
- l’impianto è dotato di regolare libretto di manutenzione;
- l’impianto è registrato al catasto regionale;
- si effettua la manutenzione periodica, ad esempio il controllo della caldaia.
Se non si faranno i controlli richiesti, l’Ape scadrà prima ovvero il 31 dicembre dell’anno dopo a quello nel quale si sarebbero dovuti effettuare i controlli.
Per tutti i motivi su elencati, quindi, si dovrebbe conservare l’Ape per almeno 10 anni.
Che succede se l’Ape è scaduto?
Come spiegato, quando si acquista, si vende o si affitta una casa, la certificazione Ape è fondamentale. Molti però non sanno che ha una scadenza e ciò può portare a complicazioni legali o economiche. Se si ha un certificato scaduto non è possibile:
- vendere casa o altri immobili in quanto il notaio senza tale certificazione non potrà procedere con l’atto;
- donare un immobile anche a un familiare in quanto le donazioni sono considerate dei trasferimenti e richiedono l’Ape aggiornato;
- affittare un appartamento in quanto tale documento andrà allegato altrimenti il contratto sarà irregolare;
- pubblicare un annuncio immobiliare per vendere o affittare la propria casa;
- concludere i lavori di nuova costruzione in quanto al termine di essi senza il nuovo Ape e la registrazione al catasto non si potrà dichiarare la fine dei lavori;
- effettuare una ristrutturazione che interessa più del 25% dei tetti o dei muri esterni perché l’Ape sarà obbligatorio alla fine dei lavori;
- firmare o rinnovare dei contratti per la gestione del riscaldamento o della climatizzazione in edifici pubblici.
Quanto costa il certificato energetico di una casa
L’Ape ci dice quanta energia consuma la nostra casa. È come se fosse una pagella che va da A 4 ovvero molto efficiente a G ovvero a scarso (significa che consuma molto).
Per quanto concerne il prezzo di tale certificato energetico, esso dipende da vari fattori. Se l’immobile è stato ristrutturato e lo si vuole valorizzare, converrà chiedere al tecnico di prestare molta attenzione in quanto il documento dovrà riflettere i miglioramenti come ad esempio il cappotto termico, i nuovi infissi o la caldaia moderna. In questo caso il prezzo potrebbe salire ma il certificato servirà per mostrare il vero vale dll’immobile.
Nel caso in cui si stia vendendo una casa vecchia e da sistemare e si è già trovato un acquirente, l’Ape servirà solo per obbligo di legge per cui si potrà fare un certificato più semplice ed il prezzo sarà ovviamente minore.
Solitamente il costo dell’Ape per una casa piccola è intorno ai 100 euro ma può arrivare anche a più di 500 euro se è molto grande o complessa.
Nel caso in cui si voglia risparmiare sui costi del certificato energetico, il suggerimento è quello di non farsi ingannare dalle offerte troppo basse che si trovano online. Tali annunci, infatti, promettono spesso degli attestati a prezzi stracciati senza rispettare però le regole imposte dalla legge.
Ad esempio i tecnici non effettuano i sopralluoghi ma si limitano a fare tutto a distanza. Si tratta però di un errore grave perché la verifica in presenza, come spiegato, serve a raccogliere i dati reali della casa come il tipo di riscaldamento, l’isolamento e gli infissi.
In più l’Ape senza il sopralluogo non è valido e chi lo ha richiesto rischia anche di avere seri problemi. Proprio per questo, anche se si vuole risparmiare, è sempre meglio affidarsi a un tecnico serio e qualificato.