In quali orari si risparmia più energia elettrica?

Quali fasce prendere in considerazione per risparmiare in bolletta senza cambiare le proprie abitudini riguardo l'uso degli elettrodomestici

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 26 Maggio 2025 09:00

Il costo dell’energia elettrica è aumentato negli ultimi anni e ciò sta spingendo sempre più persone a cercare delle soluzioni per ridurre i consumi. Una strategia efficace per tagliare gli sprechi e ottimizzare le spese è quella di sfruttare gli orari in cui è possibile risparmiare energia. Ecco maggiori dettagli in merito.

Differenza tra tariffe monorarie e biorarie

Per capire come risparmiare energia elettrica è importante sapere come viene calcolato il costo. Nel nostro Paese ci sono due principali tipologie di tariffe:

  • la monoraria;
  • la bioraria.

La prima è quella in cui il prezzo del kilowattora è uguale tutto il giorno. È un’ottima soluzione per chi consuma energia a tutte le ore anche durante il giorno in quanto non bisogna fare attenzione agli orari in cui si usano gli elettrodomestici. Questa tipologia di tariffa è ideale anche per chi non può spostare i propri consumi, come ad esempio le famiglie che hanno bambini molto piccoli.

La bioraria, invece, è la tariffa il cui prezzo è più basso in alcune fasce orarie. Di notte e nei week-end l’energia costa di meno mentre è più cara nelle ore di punta. È l’ideale per chi lavora tutto il giorno e utilizza gli elettrodomestici che consumano di più la sera o il fine settimana.

Quali sono gli orari nei quali si risparmia di più?

Quando si sceglie di attivare un contratto per la fornitura di energia elettrica si deve scegliere tra la tariffa monoraria e quella bioraria. Partiamo da quest’ultima. Essa consta di tre fasce differenti nell’arco della giornata che hanno prezzi dell’energia diversi.

Esattamente:

  • la fascia 1 ovvero la F1 è quella che va dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 19 (eccetto i festivi), il prezzo di ogni kilowattora è più alto perché coincide con le ore in cui c’è maggiore richiesta di energia;
  • la fascia 2 chiamata F2 va dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 8 del mattino e dalle 19 alle 23 di sera, inoltre il sabato dalle 7 alle 23 escluse le festività nazionali;
  • la fascia 3 ovvero la F3 è quella che dal lunedì al sabato va dalla mezzanotte alle 7 del mattino e dalle 23 alla mezzanotte, la domenica e nei giorni festivi è attiva invece tutta la giornata.

L’Arera spiega che per il servizio di maggior tutela le fasce 2 e 3 sono raggruppate nella fascia F23 che comprende le ore che vanno dal lunedì al venerdì dalle ore 19 alle 8 del mattino. Inoltre quelle del sabato, della domenica e dei giorni festivi. Per tale servizio si ha quindi un prezzo biorario articolato per le fasce F1 ed F23.

Per quanto concerne invece il servizio a tutele graduali, vengono applicate le tre fasce orarie F1, F2 ed F3.

In merito al mercato libero, infine, l’Arera spiega che, a seconda del contratto che si sottoscrive, il cliente dotato di un misuratore elettronico di seconda generazione (2G), può ricevere un prezzo articolato anche in fasce diverse dalle F1, F2 ed F3.

Quale tariffa scegliere per risparmiare?

Per capire come risparmiare energia elettrica è necessario analizzare la propria routine quotidiana. Se si è a casa tutta la giornata e si usano spesso gli elettrodomestici in orario di lavoro, è meglio optare per la tariffa monoraria. Se invece si è fuori tutto il giorno e si fanno le lavatrici o le pulizie la sera o nei week-end allora è meglio la bioraria. In pratica:

  • se si usa il forno elettrico alle ore 13, meglio la monoraria;
  • se si accende il forno elettrico alle ore 21 o il sabato alle ore 13, meglio la bioraria.

La scelta dipende dallo stile di vita che si fa e ciò significa che nessuna tariffa è la migliore in assoluto. Per capire meglio quale scegliere, si potrebbero osservare i propri consumi settimanali grazie anche all’ausilio dell’app offerta dal proprio fornitore.

Come sfruttare al meglio gli orari più convenienti

Se si vuole risparmiare sulla bolletta dell’elettricità, basta utilizzare gli elettrodomestici nei momenti in cui la luce costa meno, almeno nel caso di contratti con tariffa bioraria. Tra i consigli da mettere in pratica, c’è quello di:

  • programmare la lavatrice e la lavastoviglie la sera, la notte, il sabato, la domenica o nei festivi;
  • nel caso si abbia uno scaldabagno, inserire un timer in modo tale da far scaldare l’acqua solo la notte;
  • evitare di utilizzare il forno e il microonde tra le 8 e le 19;
  • programmare il robot aspirapolvere la mattina presto o la sera tardi durante la settimana;
  • stirare la sera o il week-end evitando le ore centrali della giornata;
  • utilizzare l’asciugatrice la sera o nei week-end;
  • evitare di lasciare la tv o il computer accessi tutto il giorno inutilmente;
  • spegnere sempre le luce quando le stanze sono vuote, soprattutto di giorno;
  • staccare il caricabatterie dalla prese quando non serve;
  • evitare la funzione stand-by e spegnere del tutto gli elettrodomestici;
  • installare delle prese con il timer o usare multi prese con l’interruttore;
  • controllare le bollette ogni mese;
  • investire nell’acquisto di elettrodomestici di classe energetica superiore.

Si risparmia davvero con la tariffa bioraria?

Con la tariffa bioraria si risparmia ma solo se si consuma la maggior parte dell’energia nelle ore in cui costa di meno. Se non si riesce a rispettare questa importante regola, si potrebbe dover pagare di più.

In ogni caso, per capire se si sta davvero risparmiando, si dovrebbe leggere con attenzione la bolletta e ricordare che le sigle F23 indicano i consumi nelle fasce orarie più economiche mentre la F1 quelli fatti durante il giorno. Tali dati si possono leggere direttamente sul proprio contatore elettronico e ogni fornitore fornisce delle istruzioni per rendere la lettura più comprensibile.

I dati che il contatore elettronico registra sono trasmessi direttamente alla banca dati del fornitore di energia per cui sarebbe sempre meglio:

  • controllare i consumi;
  • annotare i dati una volta al mese indicando il giorno, i consumi totali e la distinzione per F1, F2 ed F3;
  • confrontare i propri appunti con quelli indicati dal fornitore quando arriva la bolletta, nel caso di discrepanze si potrà effettuare poi una segnalazione o un reclamo.